giovedì 2 gennaio 2014

SE IL TEMPO SPARISSE




Quasi tutti hanno paura, anche solo di immaginarla una realtà senza tempo. Invece io credo che se il tempo a qualcuno, mancasse per un'ora, sarebbe un'esprienza illuminante... heem! è paradossale stabilire un tempo in cui il tempo debba sparire, quindi diciamo che per chi resta dovrebbe passare un'ora e per la persona che fa l'esperienza del "non tempo" sia invece vissuta pienamente, in prima persona. Dovrebbe perdere del tutto la concezione di tempo e quindi anche di spazio... insomma è difficile immaginare da qui un "non tempo" o un "non spazio" senza inevitabilmente, ruzzolare nella tana del bianconiglio e perdersi. 


Diciamo semplicemente che, se questa persona avesse un'esperienza in tal senso, al suo ritorno alla dimensione della realtà spazio temporale, non vedrebbe più il passato o il futuro allo stesso modo. Non li avvertirebbe più come qualcosa di importante, ma di "inesistente", e questo lo renderebbe una persona illuminata; lo renderebbe "presente" e "potente". L'esperienza del distacco dal tempo è in realtà l'esperienza del presente; quel presente che contiene la coscienza, che è quindi il vaso in cui versa la Sacra "acqua" dello Spirito, dell'anima e della Fonte di tutte le cose, visibili e invisibili.
Quest'esperienza, in realtà, si può vivere anche da qui, basterà soltanto vivere il presente pienamente, considerandolo come l'unica via che può condurre alla "salvezza" in tutti i sensi, conosciuti e meno conosciuti. Senza tenere conto del tempo "esterno", percependo l'infinito proprio all'interno dell'attimo che diventa come una porta, una porta da cui l'anima entra e porta con sè, le uniche parole che l'uomo da solo non saprebbe "pronunciare". L'ingrediente primario dell'alchimia spirituale è l'empatia nei confronti del presente, e il presente si trova nel cuore, non nella mente.

Gabriele Sortino



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