venerdì 6 dicembre 2013

IL TEMPO DI CRESCERE



In questo graduale viaggio in cui l'anima esplora e raffina se stessa, tramite quei risvolti ottenuti durante l'incarnazione, in cui essa deve compiere un lungo lavoro di crescita rispetto alle sue potenzialità. Partendo dalla divisione di ogni aspetto in cui si rappresenta sottoforma di unità dinamica, essa può trovare tutte le risposte e le armi per potenziarsi anche in termini di potere interiore e responsabilità. Questa unità, per attivare questa dinamica, usufruisce della memoria ottenuta tramite l'elemento dell'acqua che rappresenta anche il tempo, come ho già sottolineato in un precedente articolo. L'elemento dell'acqua è formato a sua volta da due parti di idrogeno; uno degli elementi che compongono il sole ma si trova anche in altri pianeti del sistema solare e pertanto abbiamo elementi identici o comuni, anche al di là della volta celeste. Si presuppone pertanto un sottile collegamento tra il sole e l'uomo.

L'idrogeno di cui è composta una parte del sole influisce sulla ghiandola pineale e quindi nel complesso, con il DNA, tramite una comunicazione di tipo vibrazionale.
Come ben sappiamo il DNA è composto al 99% da carbonio 12, un elemento che rappresenta la materia e quindi il passaggio tra anima e corpo.  
L'idrogeno contenuto nel sole, inalzando la sua frequenza vibrazionale, influenza l'evoluzione di massa, supportato da altri fattori come i raggi gamma o la specifica posizione in cui il sistema solare si trova rispetto al plasma magnetico. E' tutto ciò a supportare l'onda evoluzionale di massa.
Quindi la storia dell'uomo è legata a questa musica astrale che seppur faccia da "gabbia", offre allo stesso tempo l'opportunità di trasformarsi attraverso la dinamica del tempo. Un livello alto di consapevolezza nell'ambito di questa dimensione è rappresentato dalla compassione.
Se pensiamo al dolore, dovremo tenere conto del fatto che questo non coinvolge direttamente l'anima ma è soltanto un campanello d'allarme, un segnale che permette al corpo di avvertire, non solo se stesso ma, in un quadro più ampio, anche il dolore altrui. Uno status evoluto definito compassione e che rappresenta il primo passaggio che conduce l'anima verso una coscienza di tipo superiore e che non riguarda solo gli elementi dell'idrogeno e del carbonio. 

L'anima giovane va considerata, rispetto agli elementi e quindi alla violenza o all'energia sessuale, come fosse un bambino molto piccolo alla guida di un'automobile per la prima volta, immaginate quali disastri, abusi e continui errori dovrà compiere prima di maturare, o quante volte dovrà morire, ma la macchina sarà l'appiglio che permetterà al bambino di crescere, formerà l'uomo che egli diventerà. In sintesi senza la macchina il bambino rimane tale e quindi si può comprendere l'importanza degli enormi errori o sacrifici che l'uomo sta facendo e senza i quali l'anima non potrebbe sondare le potenzialità di mediazione tra se stessa e il corpus.
Se analizziamo quello che è il percorso animico inteso come lezione, troviamo come aspetto predominante la violenza. Tutto ruota attorno alla raffinazione e alla successiva estinzione della violenza o in qualche modo, all'abbandono di fattori legati all'elemento carbonio che in definitiva dovrebbero verificarsi pienamente solo dopo aver superato questo rifiuto della compassione, rappresentato dalla violenza. Questo rappresenta anche il difficile compromesso tra crescita spirituale e sopravvivenza; si potrebbe affermare che la violenza corrisponde all'inesperienza animica dell'incarnato; rappresentato da due stati di coscienza in contrapposizione che possono trovare un connubio soltanto quando l'istinto di sopravvivenza si lascia sovrastare da altre leggi che stanno al di là dell'elemento carbonio, e quindi, del corpus così come del dolore; in particolare tramite l'energia sessuale che fa da pilastro portante in questo contesto; da punto d'aggancio per l'anima e che dirige attraverso un disegno invisibile, protratto a sua volta da una sub-coscienza rappresentata dallo specchio in cui l'anima vede se stessa all'interno della realtà e che indirizza l'uomo verso l'elemento "piombo" rappresentato, in termini alchemici, dalla materia pesante o grezza e quindi da un'intelligenza inferiore, effimera. Per contro, la coscienza superiore funge da punto di riferimento su livelli più sottili, più risolutivi, sopratutto se visti a lungo termine.
Si potrebbe affermare che questo intelletto supremo o "Logos" contiene tutte le risposte e che queste, confluendo gradualmente nella terza dimensione o realtà sottoforma di "rivelazioni sottili", garantiscono agli "uomini di buona volontà", una sempre crescente illuminazione.
Un intelletto supremo che ognuno possiede all'interno di sè, ma che può rappresentarsi solo tramite la risoluzione del rebus Uomo/Carbonio, che ci vede compartecipi in una guerra interiore molto antica fatta di aspetti di un'unica forma, e quindi di ruoli che l'anima deve collocare  all'interno della ruota astrologica, da cui derivano le varianti connotative che determinano l'io astrale rispetto all'io superiore.
In buona sostanza, finchè l'uomo non smetterà di creare dolore su se stesso e su gli altri, questo indicherà la presenza di questa ignoranza di fondo che ci vede non pronti e divisi, il tutto supportato dalla mal gestione dell'istinto di sopravvivenza e delle energie sessuali. Questi aspetti ancora oggi dirigono la giostra dei compromessi a discapito di quegli impensabili vantaggi che una sana e autentica crescita spirituale potrebbe senza dubbio apportare.

Gabriele Sortino


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