lunedì 20 gennaio 2014

LA GUERRA DEI MONDI



Il mondo non è uguale per tutti, come direbbe il buon Pirandello. Ognuno di noi costruisce il proprio mondo e questo mondo è soltanto ciò che egli vede, e non è il mondo che vedono gli altri, anche se non sembra così; ognuno vede il mondo coi propri occhi, e in esso si proietta. Ma per comprendere meglio queste dinamiche occorre partire dall'inizio.
Quando un uomo nasce, la sua anima sta "emanandosi" su questo piano. E' l'anima infatti a dare al corpo, a quell'agglomerato di atomi, la vita; ad unificare gli elementi e guidarli all'unisono nella complementarità dei ruoli che questi atomi hanno tra loro, creati e diversificati nella forma solo per volontà della coscienza. Quando una persona perde la vita, gli atomi smettono di funzionare per la coscienza e decadono, si sgretolano, si dileguano e si trasformano, collassano sul piano della totale decadenza e riconversione della materia di base (decomposizione). E' l'anima in quanto coscienza, in quanto "punto di vista" a edificare la realtà.


La realtà è una struttura atomica composta, approssimativamente, per il 99% da elettricità (elettroni) e quindi dal vuoto, il restante 1% che attribuiremo al nucleo dell'atomo (protoni-neutroni), scompare e riappare continuamente, quindi se rimane stabile nel suo insieme è solo per un "comando" o un principio che parte dalla coscienza, che mette in riga questi elementi e può spingerli a creare il corpo, grazie al DNA che è un "tracciato" in cui la coscienza conserva i suoi "dati" alchemici. Nasce la possibilità di rispecchiare nel corpo, quello che la coscienza ha costruito, un'immagine di sè in rapporto agli elementi e al percorso animico.
Se non ci fossero abbastanza punti di vista, il mondo sparirebbe, perchè ci vuole una determinata quantità di coscienze o punti di vista, per sostenere tutta la realtà, l'universo, che sappiamo essere enorme e "pesante".
La metafora dell'uomo che sposta la montagna non è affatto impossibile e nemmeno improbabile; sono solo convenzioni. Se pensiamo al "punto" in cui è collocata la coscienza rispetto alla realtà, comprenderemmo quale potere abbia in realtà rispetto alla materia. Siamo talmente abituati a vedere il mondo come qualcosa di "esterno" a noi, che non riusciamo ad accettare l'idea che in realtà, questo mondo si trova dentro di noi, e non fuori; non esiste nessun "fuori".
 
Quello che definiamo "mondo esterno" è in realtà una visione parziale che la coscienza ha di sè, su uno specifico piano vibrazionale che dirige gli atomi di Carbonio 12 (6 elettroni, 6 protoni e 6 neutroni= 666) verso un modello "unificato" rispetto alla materia, "divisiorio" rispetto al contesto spirituale. Immaginate che il Carbonio cambiasse la sua formula atomica. Immediatamente la realtà sparirebbe e ci troveremmo istantaneamente proiettati in un nuovo universo. Immaginate la coscienza con in mano un elemento differente cosa potrebbe fare; in realtà possiamo solo immaginarlo, ma forse anche intuirlo o addirittura evocarlo in noi.
Se in questo scenario materiale poniamo matrici animiche differenti, prendendo in esame individui differenti, che vivono realtà differenti, che convivono con la violenza, l'insensibilità; aspetti che per altri individui sarebbero invivibili, proprio perchè non rispecchierebbero la matrice animica che imprime la propria realtà, il proprio mondo. Quindi cosa vediamo in realtà quando guardiamo il mondo?

Ciò che vediamo è un insieme di mondi, innescati all'interno di uno scenario che possiamo definire multidimensionale, con differenti "regioni" o settori in cui le diverse anime proiettano la propria matrice animica a seconda delle specifiche esigenze alchemiche. Quindi questa non è affatto una dimensione "unilaterale".
Ma collidendo in un unico "spazio" è chiaro che possono convivere aspetti conflittuali che rappresentano l'intricato incrocio di destini differenti, ma collegati tra loro da un'unica forza che possiamo attribuire a "Dio" o "Campo Fonte", se vogliamo buttarla sullo scientifico. 

 
Ciò che la mente processa, ciò che vede non è che l'immagine riflessa di quello che è il suo dominio dimensionale, del proprio destino. Per un violentatore il mondo è come una grande opportunità in cui vede solo donne di cui abusare, non prova rimorso, proietta in questo mondo la sua matrice che nell'insieme ha una funzione compatibile alle altre matrici, seppur queste siano molto differenti tra loro in base al ruolo che dovranno avere.
Non è detto che le anime abbiano tutte le stessa finalità e non possiamo realmente sapere di quante varianti "Dio" disponga nel suo immenso disegno. In altre dimensioni potrebbero trovarsi anime ascese, uso questa parola con cautela anche per via dell'abuso che oggi se ne fà. Infatti molte linee di pensiero indotte dal sistema, ci stanno orientando verso lo spazio, le stelle e gli alieni. Mi chiedo come possano esserci alieni in uno spazio unico come quello della coscienza; in realtà la parola "alieno", dal punto di vista della coscienza, qui è del tutto paradossale e infondata. 

 
L'anima si suddivide in molteplici aspetti, sedimentandosi all'interno della tridimensionalità e sceglie le specifiche armi "formali" che utilizzerà per avere una specifica esperienza. Quest'esperienza è regolata da un principio, da una coscienza superiore che gestisce tutto il gioco nella sua interezza. Questa super coscienza nello gnosticismo è attribuita a Melchizedek e rappresenterebbe la figura messianica in senso iniziatico, rispetto alla riconduzione dell'anima su un piano differente, attraverso un particolare passaggio detto: "via stretta". Una Super Coscienza che dirige tutte le anime e tutti i mondi e si trova proprio dentro l'anima, dentro l'uomo, anche se in realtà è l'uomo a trovarsi dentro la coscienza, ecco perchè parlo spesso del paradosso.
Immaginate a quanto sia intricato l'universo animico su questo piano e come questa coscienza utilizzi l'essenzialità delle esprienze e delle forme vissute su questo piano per collegare tutte le anime ad un circuito in cui possono fermentare insieme, all'interno di un contesto alchemico variegato quanto complementare, in grado di collocare ogni anima e ogni suo aspetto, al suo posto.
Se la realtà esiste ancora e ci ingabbia all'interno di questo cubo a 6 facce, è soltanto perchè non siamo pronti ad uscirne. Questo cubo rappresenta il sonno dell'anima incarnata, dell'uomo illuso, nel suo "Truman Show", convinto di vivere soltanto in quel mondo in cui è proiettato, un pò come per un animale che vede nella sua gabbia il mondo intero, e questo, soltanto per non aver visto oltre quelle pareti. Egli si rassegnerà all'idea di non poter mai uscire da lì, proprio perchè fermamente convinto che non esista un'uscita, né un mondo più grande in cui poter entrare. Egli crederà soltanto a ciò che i suoi occhi vedranno attorno a sè e, cosa più importante, egli non vedrà i sui persecutori, poichè disposti al di la di queste "mura".



Gabriele Sortino



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