venerdì 30 maggio 2014

IL PADRE MIGLIORE



Qual'è il succo di tutta questa storia... della vita? mi riferisco alla storia nella sua summa.
Se prendiamo tutta la conoscenza e non mi riferisco soltanto a quella spirituale, ma a un quadro totale delle cose, non per ambizione rispetto alle capacità di comprendonio... non per una questione di ego o di materialismo o competitività culturale. Questa esigenza nasce dal fatto che occorre a tutti i costi una visione dell'intera vicenda umana, a partire dalle sue origini ancestrali conosciute o occulte, fino ad arrivare ai giorni nostri e a tutti gli aspetti che la compongono e la caratterizzano.



Il Padre

Questo punto è interessante. Il "Padre" inteso qui non è il classico capo di famiglia tanto meno il parroco e le sue ridondanti omelie. Il Padre lo intendo come Archetipo fondamentale che possa rappresntare la Giustizia nel suo grado più elevato... più totale.
Se guardiamo il mondo così com'è, cosa vediamo? Partiamo da un punto di vista che comprenda sia le sfumature principali della gnosis, che i vari aspetti che contraddistinguono la storia umana, compresi i suoi inganni. partendo dagli archetipi.
Come vedreste voi l'archetipo dominante che oggi possiede il modello di "uomo" presente sul mercato? 
Chi è più sveglio vedrà qualcosa che somiglia a un pappone con mille vizi, autoritario, sadico, possessivo, depravato... etc. etc.
Quindi il reale padre degli uomini, al momento, è questo archetipo. 
Cercherò di esprimermi nel modo più semplice possibile.
Noi abbiamo due vite, una, è quella che viviamo nel mondo materiale e l'altra è quella che viviamo nel mondo eterico, ma in questo caso vedremo l'astrale come qualcosa che è più legato alla materia, in quanto questa è più condizionata di quanto possa esserlo l'etere, anche se... dall'etere le emanazioni animiche qui dovranno essere partorite seguendo determinate regole o collocazioni astrali.
Detto questo,  a "occhio" e "croce" quale potrebbe essere il Padre giusto per gli uomini e come sarebbe rispetto ai dettami astrali? Non so se sia chiaro ma mi riferisco ad un padre eterico, archetipale e che forma l'anima, la guida e la gestisce, quindi non associabile ad un uomo in particolare, ma che fa parte di un contesto che tocca l'uomo nella sua forma archetipale. Tanto per intenderci il femminino sacro che è l'archetipo della fecondità animica è congiunto all'archetipo che oggi domina gli uomini molto di più rispetto a quanto accada per il "Padre Giusto".   
 
Perchè accade ciò? 
  
Cio accade perchè è l'anima... la "femmina eterica", è lei ad accogliere nel suo "grembo" solo il seme di questo padre padrone e schiavista.
Quindi si tratta di una congiunzione intrinseca nella natura umana, nella sua rappresentazione scenico-materiale, che avviene a livelli molto sottili, ma non per questo meno efficaci. Infatti gli effetti degli interventi su questi campi, come l'innesco di uno specifico archetipo, sono molto maggiori degli effetti che si possano ottenere con un intervento diretto sulla materia. Non a caso chi è al potere sa benissimo quanto sia importante un simbolo, molto di più rispetto a quanto possa saperne l'uomo comune.
Come nella Pistis Sophia, l'anima, che in questo caso fa da tramite per l'archetipo maschile principale che oggi è, come abbiamo già detto, il "pappone" (l'arrogante) che sottrae, in senso eterico, la sua energia proprio come farebbe un marito violento (vampiro) ed opprimente che ha fatto schiava la moglie e che ha ingabbiato il figlio in una gabbia "cubo" che poi è anche la casa dell'anima, oggi.
Oltre il Cielo

Quindi appare chiaro come le intenzioni interiori, definiamole così, siano molto più importanti delle intenzioni esteriori. Un uomo che vigila sul proprio essere, munito di auto-osservazione e non solo; che abbia una visione quasi geniale delle cose, tanto di accorgersi di quanto in realtà succede e mi riferisco ad una guerra invisibile, complessa e quasi impercettibile, che qui nel mondo reale è nascosta celata... al di là del "cielo".
La verità è che questo cielo è soltanto una barriera sottile e invisibile che divide l'uomo materiale da quello archetipale, dai simboli. Un cumulo di segreti e di visioni nascoste, di verità che oltrepassano la classica comprensione delle cose, che va al di là di qualunque concetto che si riferisca al mondo nella sua rappresentazione reale e quindi passata, in un certo senso, defunta.
Prima di tutto c'è sempre l'archetipo. E' l'archetipo la scintilla prima di ogni cosa. 
"Apriti cielo" a volte è detto scherzosamente, ma chi lo dice forse non sa quanto sarebbe opportuno riuscirci davvero. Se l'uomo è cieco, lo è soltanto perchè non apre gli occhi e non perchè non ne sia munito.


Melchizedek


Non sono un intenditore di gnosticismo né di letture sacre ma da quel poco che ho capito l'archetipo di cui vi parlo rappresenta senza ombra di dubbio il "Padre Giusto" di cui ho accennato sopra e che potrebbe davvero salvare l'anima dalle sue invisibili catene, se solo lei si offrisse a lui completamente, se si lasciasse possedere, che acconsentisse pienamente a questo coniugamento e che si lasciasse "ingravidare", e lasciasse che il seme di questo Padre dia a lei un Figlio nuovo, di stirpe superiore e che sia libero dai mille vincoli e dai mille inganni del mondo reale; in grado di piegare gli "arconti". Un Padre che sia in grado di tirarla fuori dal cubo e riportarla, come più o meno è già detto in questi antichi testi rivelatori, la dove l'orizzonte non ha fine, verso una libertà nella sua forma totale o maggiore. .
La Pace e la Giustizia che sono nel suo nome: Melchi-zedek, sono la soluzione ad ogni mistero e ad ogni inganno. Melchizedek che nella sua forma archetipale si oppone alla schiavitù e all'ingiustizia... sembrerebbe l'ennesimo dualismo ma si tratta in realtà di aspetti di un'unica entità anche in questo caso, anche per via del fatto che gli arconti sono anch'essi, in un certo senso, figli di questo Padre Giusto, inizialmente, inviati qui per forgiare l'uomo attraveso l'esperienza, ma parrebbe che questi arconti, questi aspetti effimeri del sè, legati alla materia, oggi stiano prendendo il sopravvento o che stia arrivando per loro la fine del lavoro. 

Questo archetipo, questo Padre Giusto è in grado di fornire un ambiente molto più grande all'anima poichè non comprenderebbe l'elemento del piombo (carbonio 12, 666), bensì, dell'oro alchemico che rende possibile questa alchimia-liberazione. Pertanto quando pensiamo alle ingiustizie terrene non pensiamo soltanto a complevoli reali, quanto ad enegie inconscie che noi tutti scateniamo e che in buona parte nutrono e sostengono questo "pappone". E' molto facile cadere vittime di abbagli e se c'è qualcuno che è abilissimo nel fornire false luccicanze questo è proprio lui. Quindi così come è descritto in queste rappresentazioni simboliche molto antiche, deve essere l'anima stessa a sottrarsi al controllo dell'arrogante e riconsegnarsi nelle mani del Padre Giusto (Melchizedek). Questo è l'unico modo per riportare equilibrio nella forza e preparare il terreno per l'arrivo del vero Messia che altri non è che il figlio dell'anima libera, dell'anima coniugata al "Dio Superiore" che in questo caso è rappresentato da Melchizedek in forma di coscienza "estraibile".


Il Logos è la sua casa, occorre che gli uomini inizino a guardarsi dentro come non hanno mai fatto e che scovino ogni "malvivenza" negli aspetti di propri sè. Sporcarsi le mani, ficcare le mani nella tazza del cesso, oserei dire, per tirare fuori l'Oro nascosto, perchè è lì che è stato nascosto, al di sotto della monnezza a cui esso è oggi riposto.
Perdonate il gergo, ma qui in pochissimi vogliono fare questo lavoro, le assuefazioni terrestri sono talmente tante che è ormai quasi impossibile elevarsi completamente al di sopra di esse, ma una cosa è certa, chi ci riuscirà sarà il Salvatore dell'anima sua, il "Re Giusto"... il nuovo Re di questo dannato mondo; la Soluzione a questa antichissima prigionia.

G. Sortino





Nessun commento:

Posta un commento