domenica 7 settembre 2014

ESISTE UNA GIUSTIZIA SUPERIORE?



Eccoci finalmente giunti ad un punto fondamentale quanto controverso. E' davvero difficile affrontare questo argomento in maniera semplice. In un momento di caos filosofico spirituale come questo, è un'impresa assai ardua sostenere qualcosa che tocca l'ambito spirituale in relazione alla realtà senza cadere in una qualche trappola pseudospirituale. Non sono un esperto di testi sacri, mi occupo soltanto di analisi psico-filosofiche basate sulla mia conoscenza tecnica e non, e sulla mia personale esperienza che considero ultra terrena per un semplice motivo.

In un certo senso sono stato designato alla mia vita in quanto anima ed è proprio questo punto a destare in me un profondo e focoso interesse. Nelle mie personali esperienze ho vissuto dolori e rimpianti tali da spingermi verso una precisa direzione, affinchè trovassi quei tasselli che mi permettessero di avere intuizioni al seguito di una particolare immedesimazione che una buona immaginazione o capacità di visualizzazione e creatività, mi potessero fornire.
Mi trovo qui a scrivere e a raccontare in realtà quella che per me è una vera e propria visione. Conoscere senza percepire è un po' come avere fede in qualcosa che pensiamo possa esistere ma di cui non abbiamo una gran percezione.
Voglio parlare di uno spirito di Giustizia, uso la G maiuscola non a caso e comprenderete il perchè, che arde nel cuore, nel petto di chi ha intrapreso quella che possiamo definire "via stretta", una definizione in alcuni ambiti grossolana per quella che è decisamente la questione più importante della vita.
Quanta violenza vediamo oggi, quanta ingiustizia, ma oltre la divisione dell'anima tra bene e male e quindi alla dualità, oltre ciò cosa bolle in pentola?
Il karma è come un bollitore alchemico, è un focolare in cui l'anima plasma i "metalli" e li trasforma.
Ma cosa spinge un uomo o donna che sia, verso una giustizia che non sia solo il riflesso di un giudizio diffuso o di idee e preconcetti. Parlo di una giustizia che trascina l'uomo verso un'alchimia ad alta velocità. La velocità ovviamente è un attributo invisibile relativo alla capacità di rendersi autodinamici in confronto ai dettami dello Spirito Superiore che voglio discostare dal modello gnostico per vederlo nel suo stato naturale e quindi "intuibile".
Questo Spirito Superiore altro non è che l'apice della nostra coscienza. Nel senso che, la nostra intelligenza, la nostra empatia e la nostra genialità, sono generate e alimentate da una fonte "sconosciuta" che muta le coscienze e offre quel cibo spirituale, quella Luce infinita che vedremo sottoforma di illuminazione percezionale e di continua e illimitata conoscenza invisibile agli occhi, di ispirazione geniale, all'interno di un mondo semiacido come quello in cui vivono i geni e gli artisti maturi o i filosofi più onesti e dotati, le anime illuminate e non mi riferisco a certi "santoni". Il punto è che è innegabile l'esistenza di una coscienza superiore alla nostra. Non serve essere religiosi per accorgersi dell'esistenza di... vogliamo chiamarlo Dio?
A questo punto è difficile definire Dio senza imbattersi in definizioni già date, dell'idea che di Dio si possa avere. Parlo proprio di sostanza percettibile, intuibile, visualizzabile... qualcosa che in realtà si può vedere.

Adesso torniamo a parlare dell'ingiustizia e ditemi voi se non è guidata dall'ignoranza, dal declino dell'empatia e dalla stupidità umana legata a vizi ed ego. Quindi esiste una controparte negativa che trova in sè un unico fattore scatenante, la dipendenza. Quindi se parliamo di dipendenza parliamo di tendenza e se parliamo di tendenza parliamo di inerzia e se parliamo di inerzia parliamo di peso... di piombo; di elementi non ancora raffinati.
Quindi capite come questa differenza non riguardi più la dualità, ovvero la lotta tra il bene ed il male, invenzioni per distoglierci dall'unica verità. Bene e male sono solo le braccia dell'anima all'interno di una ruota che offre una determinata sequenza dinamica possibile, e non esiste in realtà una precisa distinzione tra le due cose. Ma è anche ovvio che ciò che guida l'anima verso la risoluzione karmica e l'accrescimento spirituale non è certo l'altra metà dell'anima, quanto più un vero e proprio punto di riferimento verso cui l'anima si sta dirigendo e che pertanto non fa parte di essa, ne è proprio la forza scatenante, la sua guida, come un Grande mentore e un nutritore di perpetua essenza e di illimitata giustizia, manifestata in una coscienza che cresce, che si amplifica, che beve il sacro vino dello Spirito più elevato, nel suo sè.

G. Sortino


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